Seleziona “Lui è Tornato“. CTRL+C, CTRL+V. Seleziona “rinomina file video” in “Sono tornato“. Potremmo riassumere così la storia che c’è dietro quest’ultima “fatica cinematografica” italiana.
Lo scorso anno ha fatto la sua comparsa su Netflix (il film è del 2015) un docufilm che ha fatto molto parlare di sé, per l’appunto “Lui è tornato“. L’idea era semplice ma geniale: cosa accadrebbe se come per incanto (o più un incubo) Hitler ricomparisse ai giorni nostri?
Vi assicuro che la risposta non è così semplice. Spesso ci si è chiesti il come sia stato possibile che a cavallo tra gli anni ’30 e ’40 una intera popolazione si sia così inferocita da causare un conflitto da 65 milioni di morti (il più cruento nella storia dell’umanità). Di solito la domanda che segue è la seguente: potrebbe accadere di nuovo? Riuscirebbe un nuovo fuhrer a fare breccia, parlando alle pance, nei cuori dei cittadini tedeschi o risulterebbe essere fuori tempo apparendo ridicolo agli occhi della società moderna?
Lui è tornato e fa sul serio! Ascolta la gente, fa propri i loro problemi, promette di risolverli. Si iscrive ai social network, partecipa ai talk show ed inizia a farsi adorare di nuovo. Scopriremo in questo modo quanto in realtà sia fragile la nostra democrazia, quanto poco ci voglia per compiere di nuovo un salto nel buio.
Nei giorni scorsi mi sono imbattuto in questo trailer:
un trailer che conferma il trend del cinema italiano, quello del mettere da parte l’originalità per copiare, pari pari, prodotti già rodati all’estero. Era accaduto con il francese “Benvenuti a Nord” trasformato in “Benvenuti al Sud“, con sempre il francese “Per sfortuna che ci sei” trasformato in “Stai lontana da me” e lo rifacciamo di nuovo con questo “Sono tornato”.
Benito Mussolini è tornato, si risveglia e fa le stesse cose che Hitler fa nel docu-film tedesco. Si fa vedere in giro, parla con la gente, si iscrive ai social network, fa le stesse battute, si fa intervistare nei talk skow, parla alla pancia del popolo italiano (come un deputato del M5S qualunque) ed inizia a farsi adorare di nuovo.
Ora io mi chiedo:
- Ma è mai possibile che il cinema italiano non sia più capace di inventare ed innovare?
- Ma è mai possibile che in Italia ci siano così pochi attori dal dover ricorrere a gente che proviene da Youtube e diventata famosa per video in cui andava in giro a scorreggiare in faccia alla gente?
Non me ne voglia nessuno, ovvio, ancora deve uscire nelle sale ed è troppo presto per poter criticare. Mi auguro per chi ci ha investito i soldi che possa essere un piccolo capolavoro. È il principio quello che mi fa salire il Mussolini che è in me. Scimmiottare a colpo sicuro ciò che fanno all’estero è un politica che premia solo nell’immediato, ma che a lungo termine indebolisce un settore sempre più minacciato da colossi come Netflix, Amazon ed in futuro Disney. Se si vuole che il cinema italiano sopravviva allora è necessario uno sforzo maggiore per valorizzare giovani talenti, investire su idee originali e soprattutto tornare a far recitare veri attori.