Sulla Pasqua ci sono cose che al catechismo e generalmente in chiesa non ti diranno mai. Ci sono domande a cui mai seguiranno risposte. Ad esempio: perché la chiamano “Ultima Cena” se fuori c’era così tanta luce da sembrare ancora mezzogiorno?
Oppure: perché se Gesù è morto di Venerdì Santo, e nel Vangelo c’è scritto che resuscita 3 giorni dopo, alla fine risorge di domenica e quindi dopo 2?
Bando alle ciance e ricostruiamo gli avvenimenti di quella sera:
Dopo anni trascorsi a dirlo, finalmente gli Apostoli e Gesù riuscirono ad organizzare una cena come ai vecchi tempi. Gesù era un tipo sveglio, ma stranamente non si insospettì quando Giuda negli inviti la chiamò “Ultima Cena“. Solitamente in queste occasioni si pagava alla romana, ma questa volta Gesù non volle sentire ragioni e si impose dicendo:
«Ragazzi, tranquilli, pagherò io per tutti!».
Non dimentichiamo però che Gesù era ebreo e quindi un po’ taccagno. Per questo motivo, una volta a tavola, nella speranza di far passare l’appetito a tutti e pagare meno, si alzò e disse:
«Ordineremo pane, che è il mio corpo, e il vino, che è il mio sangue».
Gli apostoli lo guardarono con occhi impietriti. ma non funzionò e così Gesù passò al piano B. Lui aveva i superpoteri, poteva infatti moltiplicare le bevande e gli alimenti (questo potere glielo aveva conferito Dio per garantirgli la sopravvivenza in caso di divorzio); fu così che, quando il cameriere arrivò, ordinò un solo bicchiere di vino ed un solo tozzo di pane. Avrebbe però comunque dovuto pagare 13 coperti e il miracolo per non farlo non lo sapeva fare, del resto non si può avere tutto nella vita.
Ad un certo punto della serata Giuda si alzò, aveva un impegno e doveva scappare. Era ebreo anche lui e con molta probabilità aveva il timore di pagare il conto.
Finita la cena i commensali avevano voglia di ordinare un digestivo, ma Gesù non volle sentire ragioni: niente coadiuva la digestione meglio di una lunga passeggiata, altro che amaro!
Si erano da poco incamminati quando ad un certo punto si avvicinarono dei centurioni romani. Qualcuno degli apostoli esclamò:
«Avete visto? Il ristorante ci ha denunciato!».
Ma non era andata così, Giuda aveva tradito. E pensare che Maria lo aveva detto tante volte a Gesù di non far entrare in comitiva uno con un nome così.
Passarono pochi giorni dall’arresto e quando il figlio di Dio fece la sua ricomparsa aveva il volto ed il corpo tumefatto, ma stando alle ricostruzioni ufficiali delle Forze dell’Ordine romane, Gesù non fu maltrattato. Le escoriazioni furono dovute a diverse cadute accidentali prima del processo.
Ponzio Pilato se ne lavò le mani e la sentenza fu lasciata al volere del popolo. Chi avrebbe dovuto morire? Barabba o Gesù?
Barabba era un fomentatore di rivolte, un omicida, un poco di buono.
Gesù era il figlio di Dio, un uomo saggio, giusto e soprattutto buono. Aveva aiutato tantissime persone.
Il popolo scelse ovviamente di salvare Barabba (quando si tratta di votare, il popolo non capisce una mazza).
L’esecuzione avvenne di venerdì.
Come Kung Fu Panda, Gesù aveva 2 padri (Adinolfi e la Lega a questo forse non hanno mai fatto caso). Dio e Giuseppe. Nessuno dei due mosse un dito, un qualunque altro padre invece sarebbe sceso in terra armato come John Rambo e fatto il culo a tutti. Lui invece fu lasciato solo da tutti.
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Nel Vangelo è scritto che sarebbe resuscitato dopo tre giorni, ma invece resuscitò di domenica e quindi dopo due. Perché ehi, se a Pasquetta hai organizzato una grigliata con gli amici allora vale la pena resuscitare un giorno prima!
Buona Pasqua a tutti.
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