Vi siete mai chiesti perché i tedeschi parlino il tedesco, gli italiani l’italiano e gli spagnoli lo spagnolo?
Io ho provato a darmi una risposta con questo articolo pieno di preconcetti e di una ignoranza disarmante (roba che nemmeno alla terza media…).
Al fine di non tediare il lettore con la spiegazione dell’origine di tutte le lingue del mondo, mi dedicherò esclusivamente a descrivere la distribuzione delle principali lingue appartenenti al ceppo europeo.
Le Sacre Scritture insegnano:
“Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Tutti gli uomini s’incontrarono in un’unica pianura e decisero di erigere una torre talmente alta da arrivare nel cielo.
Dio si sentì offeso da cotanta presunzione e, preso da un momento di estrema magnanimità, decise di non distruggere il mondo, ma di creare lo scompiglio mescolando le lingue”.
L’appuntamento per ritirare i nuovi idiomi fu fissato alle ore 5.00 del mattino seguente.
Ecco come andò secondo me:
Gli spagnoli
Furono i primi ad alzarsi e furono anche i primi giungere al banchetto di distribuzione lingue. Stranamente però dal distributore dei numeri si partiva già dal numero 2. Dovettero quindi accontentarsi della seconda miglior lingua.
Gli italiani
Si svegliarono in ritardo, ma avevano un asso nella manica: consci che avrebbero trovato casino, decisero di strappare il numero 1 dal distributore dei numeri la sera precedente. La decisione fu facile: una lingua neolatina, dolce e poetica. La scelta cadde inevitabilmente sull’italiano. D’altronde è risaputo, chi sceglie per primo ha la parte migliore.
I sammarinesi
Pigri, ordinarono la stessa cosa degli italiani.
I francesi
Si svegliarono un po’ in ritardo, ma recuperarono molto tempo grazie al fatto di non dover usare il bidet. Purtroppo quando giunsero al banchetto si accorsero che gli italiani e gli spagnoli avevano fatto razzia delle lingue neolatine e dovettero arrangiarsi con l’ultimo modello rimasto. Quello femminile.
Gli inglesi
Si svegliarono alle 5.00, arrivarono al banchetto alle 5.01. Il vantaggio del non doversi lavare proprio. Furono i primi a poter scegliere tra le lingue germaniche. Optarono per la semplicità e la musicalità.
Gli svedesi
Freddi, glaciali. Si avvicinarono a Dio senza proferir parola. Allungarono il braccio e presero il bigliettino, quello sbagliato. Avevano preso quello dell’imballaggio del tavolo: HÖGSBY, acquistato da Dio al modico prezzo di €249 all’IKEA.
Tutti le nazioni della Ex-Jugoslavia
Bosnia, Croazia, Serbia, Macedonia, Montenegro credono di essere differenti ma non è così. Sono tutte accumunate da una cosa sola. Nelle loro lingue le parole sembrano essere state stabilite da un gatto che cammina sulla tastiera di un pc.
I Tedeschi
Non è dato sapere cosa accadde, il ritiro non fu mai effettuato, così come gli olandesi e belgi. Cosa sono quei suoni emessi dalla bocca? Una cosa è certa: di sicuro non una lingua.
Scottati dalla disavventura i tedeschi non furono più gli stessi e giurarono che l’avrebbero fatta pagare cara a tutta l’Europa. Soprattutto ai greci.
In generale, fateci caso, è possibile dividere l’Europa in due fasce: zone a clima freddo e zone a clima temperato.
Nella prima, ovvero le fredde, le lingue sono molto veloci e con poche vocali e si fa una certa fatica a distinguere quando sono incazzati (tedeschi docet) quasi a voler intendere una certa fretta nel parlare. Sono popoli spicci che badano poco ai convenevoli. Pragmatici (non per nulla sono i paesi “virtuosi” d’Europa)
Nella seconda, ovvero le zone con clima temperato, le lingue sono lente e più allegre (spagnoli, portoghesi, greci e italiani) appartengono a popoli che amano la bella vita (non per nulla, in Europa, sono i PIGS).