Anche gli uomini ne sanno una più del diavolo. Qualche anno fa ho letto questa storia su un giornale. Qualcuno dirà che è un po’ sessista, ma se ci ripenso ancora oggi sorrido. Per questo motivo ho deciso di condividerla con voi.
Stati Uniti. Una coppia di coniugi, dopo anni felici di matrimonio, decide di separarsi ma c’è un problema: l’affidamento dei figli.
Nonostante l’intervento dei familiari i due non trovano l’accordo, si decide quindi di adire a vie legali, sarà guerra in tribunale.
Gli avvocati giocano tutti gli assi che hanno nella manica, ma anche in questo caso il giudice sembra non riuscire a prendere una decisione. Il destino dell’affidamento dei figli è quindi, ancora una volta, nelle mani dei genitori che si giocheranno il tutto per tutto durante le arringhe finali, la prima a parlare è la moglie:
«Signor Giudice, ho tenuto i miei piccoli per nove mesi nella mia pancia, ciò fa di me l’unica persona con la quale dovrebbero vivere»
le parole della donna sembrano aver sortito l’effetto desiderato, il giudice sembra aver quasi preso la decisione, ma prima deve essere ascoltato anche il marito:
«Signor Giudice, il fatto che mia moglie abbia tenuto nella sua pancia i nostri figli non è una ragione sufficiente per garantirle l’affidamento dei bambini. Mi spiego meglio, quando ho voglia di una birra mi reco al distributore automatico, inserisco la moneta e la lattina cade, quindi le pongo questa domanda Signor Giudice: la birra è del distributore o è la mia?».