Sono cresciuto in una famiglia di judoka; mio padre, il mio maestro, mi ha educato infondendomi i principi della filosofia orientale giapponese. Tra i libri che mi ha sempre consigliato c’è “Il libro dei 5 anelli” scritto da Musashi Myamoto.
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Cenni autobiografici
Musashi Myamoto, il cui vero nome è Shinmen Musashi no Kami Fujiwara no Genshi è stato il più grande e famoso samurai della storia del Giappone. La sua grandezza risiedeva nella sua grande intelligenza. I combattimenti che lo hanno visto protagonista e vincitore sono stati innumerevoli e ciò ha contribuito alla sua trasformazione in vera e propria leggenda in terra d’oriente.
Fu un grande stratega perché faceva largo uso di tattiche psicologiche per disorientare i nemici abituati allo stile classico dello scontro. Si racconta che una volta arrivò di proposito in estremo ritardo ad uno scontro solo per far innervosire l’avversario, ci riuscì vincendolo con estrema facilità proprio a causa della mancanza di lucidità provocata dalla mancanza di rispetto di Musashi.
Vinse in tutti gli scontri e, quando non ebbe più avversari da battere, si ritirò a vita privata specializzandosi in nuove discipline come il disegno e la scrittura.
Il successo del libro
Il libro dei 5 anelli è stato a lungo studiato dai dirigenti di alcune delle più grandi aziende mondiali, questo perché le strategie descritte ben si sposano con le vicissitudini della vita. Basta saper leggere e soprattutto saperne cogliere l’insegnamento. Addirittura il Time, una delle piùimportanti testate giornalistiche statunitensi, ne parla in questo modo:
Quando Musahi parla, Wall Street ascolta.
Questo perché oggi i samurai non esistono più, al loro posto ci sono persone che quotidianamente combattono le loro battaglie.
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Affrontare i problemi come un samurai
Il metodo di combattimento di Musashi Myamoto era differente da quello di tutti gli altri samurai. Nella sua scuola insegnava a combattere con entrambe le mani, ognuna di esse doveva impugnare un’arma. In una il Tachi (o la Katana) e nell’altra il Wakizashi (una spada corta). All’epoca i samurai combattevano impugnando una sola spada con entrambe le mani, avere quindi due armi rappresentava un vantaggio non di poco contro i nemici durante uno scontro. Ci insegna quindi che ogni difficoltà va affrontata con tutti i mezzi a nostra disposizione.
Ma cosa fare quando si presentano più problemi/nemici contemporaneamente?
Ecco cosa c’è scritto nel libro:
L’ordine di importanza degli avversari
(Tateki no Kurai no koto)Questa tecnica è utile nel caso che si debbano affrontare più avversari. Bisogna, prima di tutto, tenere nelle meni due spade, sia il tachi che il Wakizashi; quando i nemici avanzano per attaccare, si deve colpire per primo quello che attacca per primo. Una volta sferrato il colpo bisogna essere abili nel riacquistare subito la posizione iniziale e, senza mai fermarsi, si deve continuare attaccando, questa volta, il più pericoloso, ripetendo questa tattica fino alla fine. E’ importante, al fine di scompigliare la schiera dei nemici, cercare di radunarli tutti in un unicopunto, così che essi cominceranno ad attaccare in successione e sarà più facile colpirli.
Musashi Myamoto ci insegna quindi che affrontare più problemi contemporaneamente è pura follia se non si possiede la giusta strategia. Il giusto approccio è quello di farsi trovare pronti a rispondere con tutte le nostre forze. Affrontare il problema che per primo ci affligge e, una volta sconfitto, passare al problema che consideriamo più minaccioso e ripetere questa procedura fin quando non li avremo superati tutti. Suggerisce anche di mettersi sempre in una posizione di vantaggio. A volte è necessario fare dei passi indietro affinché i problemi possano mettersi in fila davanti a noi, in questo modo sarà ancora più facile affrontarli uno alla volta.
Grazie Maestro.
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