Ore 6.30 del mattino del giorno 1° agosto dell’anno 250.000 a.c., galassia Alpha Centauri.
Una famiglia aliena è in partenza per le vacanze estive, dopo un anno di lavoro finalmente le ferie!
Il papà vuole partire alle 6.30 perché anche tra gli alieni è consuetudine la partenza intelligente, ma alla 7.30 sono ancora a casa.
Così, tra un “L’anno prossimo vi sveglio alle 5” e un “non voglio più partire” si fanno le 10.
ma finalmente tutta la famiglia è pronta per mettersi in viaggio. L’astronave è talmente carica che alcune valige devono essere messe sul portabagagli del tettuccio.
Probabilmente è una famiglia di Alpha Centauri del Sud.
Il gas è chiuso e l’acqua pure. Partiamo!
Un fischio del capofamiglia e tutti gli alieni salgono a bordo, sono quattro in tutto più i due animaletti da compagnia.
Naturalmente nemmeno si mettono in viaggio che iniziano i primi “Papaaa devo fare pipì!” e anche l’immancabile mitragliata dei “Siamo arrivati?”, ma è tutto nella norma e il viaggio continua.
Arrivati a metà tragitto il papà intravede un pianeta molto carino, è blu, bianco, verde e giallo. Sulla mappa stellare è chiamato Terra!
“Bambini, siamo arrivati alla stazione di servizio!”, si fermano per un pic-nic e parcheggiano l’astronave più o meno nei pressi di Nazka, i bambini ne approfittano per fare un po’ di disegni e gli animeletti da compagnia finalmente possono rifocillarsi e fare i bisognini.
Tutto è perfetto ma si è fatto tardi, la strada da fare è ancora lunga! Il papà in tutta fretta fa risalire la famiglia sull’astronave, mette in moto e velocemente si allontana dalla Terra quando ad un certo punto la più piccola esclama “Papà dove sono gli animaletti? Dove sono Adamo ed Eva?”, il silenzio cala all’improvviso, “Vedi…” risponde il papà «…nel villaggio dove stiamo andando non sono accettati gli animali, ne compreremo altri due quando torneremo a casa… »
Ed ecco il motivo per cui noi umani siamo su questo pianeta in questo sistema solare.
Sono passati migliaia e migliaia di anni e siamo ancora qui ad aspettare che qualcuno passi a riprenderci. Viviamo senza risposte alle nostre domande, abbandonati a noi stessi.
Deve essere così che si sentono i cani dopo essere stati abbandonati.